Molti sostengono che l’email marketing sia finito o destinato a morire,
ma è proprio così?
In realtà se ben strutturato questo canale digitale è uno tra i più performanti in quanto si rivolge a clienti che già ci conoscono e apprezzano i nostri prodotti/servizi. Vediamo allora insieme come sfruttare al meglio l’email marketing all’interno di una strategia di comunicazione digitale.
Le 2 forme di email marketing
Come prima cosa è bene specificare che esistono 2 forme di email marketing:
Le newsletter, con finalità informative/divulgative che vengono distribuite con cadenza periodica e il loro obiettivo è quello di creare consapevolezza sul brand e fidelizzare il cliente con contenuti utili e interessanti.
I contenuti delle newsletter possono riguardare: aggiornamenti aziendali, iniziative non commerciali (fiere, incontri, eventi gratuiti), nuove uscite sul blog, consigli sui prodotti o novità del settore.
Le DEM (direct email marketing), hanno come obiettivo finalità commerciali come spingere un prodotto, rilanciare delle linee, invitare alla prova o ancora creare delle promozioni che spingano all’up selling o al cross selling.
In una strategia di email marketing efficace è molto importante creare il giusto mix tra newsletter e DEM.
Strutturare correttamente il database
Nell’email marketing è fondamentale avere un database clienti molto ben profilato per segmentare i destinatari con offerte mirate e ottimizzate alla conversione. Idealmente il database dei nostri clienti dovrebbe contenere le seguenti informazioni:
- profilazione anagrafica con: nome, cognome, età, stato civile, titolo di studio.
- profilazione in base ai comportamenti: abbandona il carrello, usa le wishlist, frequenza di acquisto, prodotti a cui è maggiormente interessato, ecc.
In questo modo sarà possibile inviare email a gruppi targhettizzati quali:
- acquirenti fidelizzati,
- utenti che non hanno mai acquistato,
- utenti che hanno interesse per categorie specifiche,
- utenti che non hanno ancora evaso il carrello.
Come avrai capito uno dei punti chiave per il successo di una strategia di email marketing sta nella qualità e nella corretta profilazione della mailing list unita alla capacità dell’azienda di utilizzare gli altri canali che a disposizione (on e offline) per ampliare il proprio database.
Per acquisire nuovi contatti si possono sfruttare i seguenti canali:
- Il sito web, attraverso la presenza di un form d’iscrizione ben visibile, chiaro e semplice nella compilazione.
- Il negozio, dando la possibilità al cliente di iscriversi compilando un modulo.
- Landing page ben costruite con una chiara call to action.
- I social network.
Cosa e quanto scrivere
Una volta che abbiamo a disposizione un database ben profilato è fondamentale creare un piano editoriale in cui decidere quanto e cosa scrivere.
La frequenza di invio dipende soprattutto dalla possibilità di fornire contenuti utili. È meglio pubblicare più post su Facebook ed essere molto più mirati nell’email marketing che fare il contrario.
Gli utenti tendono infatti a disiscriversi con maggior frequenza quando ricevono troppe email o quando il contenuto non risulta rilevante.
Best practice ed errori da evitare
Un’email ben costruita deve:
1. Avere un oggetto breve che inviti all’apertura e in linea con il target.
2. Avere il giusto tono di voce.
3. Essere personalizzata con il nome del destinatario.
4. La frase iniziale deve catturare l’attenzione e spiegare il topic della mail.
5. Il testo deve essere conciso, chiaro e curato nella formattazione.
6. L’immagine deve essere pertinente e catturare l’attenzione.
7. Ci dev’essere una call to action chiara e ben visibile.
8. Nel footer dell’email dare sempre la possibilità all’utente di disiscriversi.
9. L’email deve essere ottimizzata per essere visualizzata correttamente su tutti i dispositivi.
Inoltre è importante inviare le email nei giorni e negli orari più performanti per il tasso di apertura, testare sempre l’email prima dell’invio ed effettuare degli a/b test per capire ad esempio se performa meglio un oggetto piuttosto che un altro.
Gli errori da evitare sono:
1. Non differenziare il messaggio in base al target.
2. Inviare email ripetitive.
3. Inserire nell’oggetto termini come offerte speciali, sconto, gratuito che possono mandare l’email nello spam.
4. Scrivere l’oggetto tutto in maiuscolo e/o con troppi punti esclamativi.
5. È meglio evitare la presenza del nome nell’oggetto perché potrebbe essere causa di spam.
5. Il contenuto dell’email non deve mai essere costituito unicamente da un’immagine.
4. Inviare esclusivamente email promozionali.
5. Inviare email con troppe informazioni ed argomenti; è sempre meglio essere concisi e focalizzarsi su un unico topic.
6. Non inserire allegati ma utilizzare link che portano a pagine esterne.
Inoltre, per quanto riguarda le DEM cioè quelle email che hanno un obiettivo strettamente commerciale è molto importante strutturare un funnel delle conversioni per spingere l’utente a compiere l’azione che desideriamo.
Analizzare i risultati
Al termine dell’invio di ogni campagna si procede poi con l’analisi dei risultati.
Ma che cosa dobbiamo misurare?
1) Hard e soft bounce.
Si verifica un hard bounce quando la nostra email non può essere recapitata perché la casella non esiste più o se l’indirizzo è errato. In questo caso si cerca di capire se ci sono delle mail con errori di battitura e se possibile si correggono altrimenti si procede eliminando l’indirizzo dal database.
Si verifica invece un soft bounce quando la casella del destinatario è piena, in questo caso il mailer effettuerà altri 5 tentativi per recapitare il messaggio.
2) Disiscrizioni alla newsletter.
Alcune accortezze che possiamo utilizzare per limitare le disiscrizioni sono:
- Creare contenuti interessanti e targettizzati.
- Non far passare troppo tempo tra l’iscrizione e l’invio della prima newsletter.
- Fare in modo che l’utente possa rispondere direttamente alla mail che ha inviato la newsletter.
- I messaggi promozionali devono essere inviati solo agli utenti che ne hanno dato espresso consenso.
- Meglio personalizzare il messaggio con il nome del destinatario.
- La mail deve avere un aspetto professionale.
3) Tasso di apertura e CTR
Si procede quindi alla misurazione del tasso di apertura e al click through rate nel seguente modo:
Open rate = email aperte / email inviate - bounce x 100
CTR= n° di click / email inviate - bounce x 100
Si verifica anche il rapporto tra email aperte da mobile, tablet e deskpot e l’orario di apertura più performante.
Perché scegliere un mailer professionale
Fare email marketing implica necessariamente l’uso di un mailer professionale senza il quale non avremmo la possibilità di:
- Ridurre il rischio che la mail finisca nello spam.
- Personalizzare la mail con il nome del destinatario.
- Disporre di template ottimizzati per il mobile.
- Programmare gli invii e monitorare gli obiettivi.
- Avere una gestione automatica delle liste (form, landing page, ecc.)
- Permetterci un’analisi dei dati accurata.
Di seguito alcuni dei tool più utilizzati per l’email marketing:
Mailchimp
Facile da usare, versatile e potente. Il piano è free fino a 2000 contatti, inoltre con questo tool è semplice creare moduli di contatto e landing page professionali.
Mailup
È una starup tutta italiana ed ha il vantaggio di avere un ottimo servizio di assistenza. Il piano si basa sulla quantità di email da inviare: più messaggi invii e maggiore sarà il costo del noleggio, a meno che tu non decida di diminuire la velocità di consegna.
Sendinblue
SendinBlue riesce a raggiungere un perfetto equilibrio tra funzionalità di email marketing e prezzi. È una delle poche piattaforme affidabili di email marketing che forniscono contatti illimitati a costo zero.
Se l’articolo vi è stato utile o se avete altre considerazioni in merio all’argomento scivetele nei commenti!